Capezzoli induriti sotto tortura

Gianna aveva gli occhi bagnati di pianto, ma non osava piu’ implorare. Si rese conto che i suoi capezzoli si stavano in effetti indurendo. Romano attese che fossero del tutto eretti, quindi applico’ la prima molletta. Gianna si morse le labbra, trattenendo a stento un gemito di dolore. Le mollette erano molto forti; senti’ i dentini metallici che affondavano nella sua carne tenera. Romano applico’ la seconda molletta con crudele calma. Quindi, dispose altre quattro mollette attorno ai capezzoli, due per mammella.
- Dimmi che ti piace che le tue grasse poppe siano trattate cosi’, – le ordino’ Romano, baciandola ancora, – e intanto, toccami.
Gianna sposto’ una mano da dietro la schiena, iniziando a massaggiare il membro di Romano mentre, obbediente, sussurrava: – mi piace che le mie grasse poppe siano trattate cosi’…
Romano sorrise, massaggiando i seni di Gianna. – Anche a me piace torturare le tue gonfie poppe, – sussurro’. Prese la ragazza per i capelli e la spinse verso il tavolo al centro della stanza. Sul tavolo, Romano aveva preparato un pesante righello di legno; inoltre, aveva sistemato uno sgabellino a lato del tavolo stesso.
- Inginocchiati sullo sgabello e appoggia le tette sul tavolo, – le ordino’. Gianna obbedi’, inginocchiandosi obbediente, i seni nudi sulla fredda superficie del tavolo di cristallo. – Mani dietro la schiena, – le ordino’ lui nuovamente. La ragazza uni’ le mani dietro di se’, tremando. – La… prego… – mormoro’, guardando spaventata il righello.
Romano prese l’oggetto, e guardo’ la fanciulla indifesa. Senza dir nulla, prese fra le dita la molletta agganciata al capezzolo destro di Gianna e la tiro’, per stendere il seno destro della ragazza. Quindi, colpi’ Gianna sulla carne con il pesante righello. Gianna ebbe un intenso gemito di dolore, spezzato da un secondo, crudele colpo sul suo seno. Romano la colpi’ cinque volte, quindi lascio’ la molletta e ripete’ l’operazione con il seno sinistro della ragazza. Il righello strappava a Gianna lacrime e gemiti di dolore, e le lasciava strisce rosse sulla pelle nuda.

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